Bruxelles... un campo e un pallone
Bruxelles. Un campo e un pallone.
Avevano lasciato un campo aperto sotto l'Atomium, due ragazzini belgi senza dire una parola, calciano il pallone verso di me. Io prendo la palla e la poggio sul dischetto del rigore, il ragazzo di circa dodici anni corre verso la porta, non mi ricordo quante volte abbiamo calciato quella palla ma ero completamente distrutto, abbiamo giocato per mezza giornata senza mai parlare. Avevamo in comune una passione che ci univa, io applaudivo per una sua parata e lui sorrideva ogni volta che prendeva goal.
Eravamo quasi obbligati a giocare bene, per uno spettatore così importante come Atomium.
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