Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2018

Transiberiana un viaggio inatteso

Immagine
Avevo sognato questo viaggio da sempre, salire sul treno che per qualche giorno sarebbe stata la mia casa, il mio nuovo mondo in movimento.  Arrivato alla stazione di Mosca, osservi questo immenso verme di ferro, fermo sui binari che ti aspetta, immobile apre le sue porte e ti consente per un breve periodo di viverlo, di essere dentro di lui,  di creare una comunità in viaggio. Salgo i primi scalini di ferro della mia carrozza e le persone che già avevano iniziato il loro viaggio ti osservano con diffidenza ed io da buon ospite cerco di rapportarmi a loro con grande rispetto, aspettano che trovi il tuo letto e sistemi le tue cose nel piccolo spazio concesso, mi devo abituare a condividere  tutto: dal tavolino, al passaggio per salire sopra il letto, all'unico bagno accessibile sulla carrozza.  Prima  della partenza non ho parlato con nessuno, faccio parte di un gruppo di viaggiatori ma nessuno ancora ci aveva presentato, arriva l'ora dell'atteso fischio e le ruot

Distilleria di Bialystok

Immagine
Avevamo scelto di fare un viaggio a tappe partendo da Praga  per arrivare a Vilnius, avevamo fatto solo due biglietti Roma- Praga e Vilnius- Roma, tutto quello avremmo trovato all'interno era scelto solamente dal caso e dall'istinto.  Prendiamo piccoli treni regionali fermandoci in varie tappe e in piccoli paesi, avevamo sempre difficoltà nel trovare ostelli in quanto i piccoli paesi polacchi non erano attrezzati per il turismo, purtroppo non mi ricordo il nome del paesino polacco che abbiamo scelto per passare la notte, dopo aver lasciato la Repubblica Ceca, ma ricordo benissimo l'ostello che ci ospitò, era su due piani e all'ingresso ci attendeva un signorina che a malapena parlava due parole d'inglese. La porta d'ingresso sembrava normale, ma salendo le scale a chiocciole i spazi diminuivano di centimetri in centimetri, arrivati nelle stanze il panorama al nostro cospetto era surreale, i soffitti non erano più alti di due metri,  nelle due stanzette

Il viaggio non inizia con la partenza...

Immagine
I l viaggio non inizia nel momento in cui prendi un aereo, un treno o ti metti la borsa sopra le spalle. Il viaggio inizia quando i pensieri della tua quotidianità riescono a sciogliersi e il tempo riesce a dilatarsi fino a farti trovare il tuo vero spazio. Quasi tutti i giorni corriamo: per lavoro, per impegni, per mangiare, per pagare, per essere puntuali o per raggiungere obiettivi, il viaggio non ti chiede nulla di questo, è come rinascere sostituendo le rincorse giornaliere con altre emozioni: la curiosità, l'empatia, l'ispirazione, l'euforia, la serenità e la risata. Purtroppo queste emozioni non sono automatiche e ci vuole tempo per nascondere o racchiudere in un cassetto tutto il tuo trascorso, ma dopo qualche ora oppure come è capitato a me ad Istanbul dopo parecchie ore, ti accorgi che non servono tutte quelle corse, e mentre scendi delle scale della città vecchia, non riesci a trattenere una risata liberatoria, un senso di libertà unico che pervade il tuo c

Sempre

Immagine
Esisterà sempre un posto che adori, che ti rimane nel cuore e che non vedi l'ora di  tornare lì.

Timisoara... proviamo tutto

Immagine
E' giusto provare tutto! Ma quella sera, a Timisoara, la zuppa d'aglio, verdure e carne macinata non era il mio piatto forte. 

Egitto in acqua

Immagine
Questa volta si scende sott'acqua, dopo tanta paura e un corso di preparazione, direzione Hurghada, una crociera di sette giorni alla ricerca di reef bellissimi e pieni di vita. Immergersi è come scoprire un mondo nuovo, sei uno spettatore di vite in continuo mutamento, i pesci e le creature marine si avvicinano curiose, è come osservare milioni di fotografie sempre differenti. Non è il nostro mondo e dobbiamo affacciarsi sempre con molta cautela, ti fermi immobile incuriosito ad osservare dove andrà quel pesce o come gli anemoni danzano a suon di corrente.  Non possiamo condividere troppo tempo con la popolazione marina, abbiamo sempre un tempo da rispettare, abbiamo una scadenza sopra la schiena che ti ricorda che è ora di tornare sulla terra ferma.

Bruxelles... un campo e un pallone

Immagine
Bruxelles. Un campo e un pallone. Avevano lasciato un campo aperto sotto l'Atomium, due ragazzini belgi senza dire una parola, calciano il pallone verso di me. Io prendo la palla e la  poggio sul dischetto del rigore, il ragazzo di circa dodici anni corre verso la porta, non mi ricordo quante volte abbiamo calciato quella palla ma ero completamente distrutto, abbiamo giocato per mezza giornata senza mai parlare. Avevamo in comune una passione che ci univa, io applaudivo per una sua parata e lui sorrideva ogni volta che prendeva goal.  Eravamo quasi obbligati a giocare bene, per uno spettatore così importante come Atomium.

La musica di Moron

Immagine
Sono passato più di una volta davanti la sua casa e lui era seduto immobile che guardava un punto fisso aldilà della strada. Nel pomeriggio del giorno seguente ho deciso di incrociare il suo sguardo e di stabilire un contatto, ero sicuro che quell'uomo con i capelli bianchi aveva grandi cose da raccontare. Quando si accorse della mia attenzione il suo viso si illuminò, mi chiese immediatamente di avvicinarmi, era seduto su una vecchia sedia a rotelle, le ruote erano incastrate sull'uscio per non andare avanti e indietro, il suo stato di salute era davvero disastroso e la sua casa così piccola e spoglia da non riuscire a credere che un uomo in quello stato potesse vivere lì, mi sono affacciato più volte e non riuscivo ad intravedere nulla: un gabinetto, un armadio oppure un lavandino, sotto la piccola finestra solo una piccola branda e qualche lenzuolo mal ridotto.  Abbiamo parlato per ore, si chiamava Josè, mi ha raccontato della rivoluzione, della bellissima Cuba e de

Malesia piccante

Immagine
Malesia, ricordo di aver sofferto moltissimo...

Salvatore un amico cubano

Immagine
Prima volta a Cuba, ti affacci dalla finestra dell'hotel e cerchi di capire come visitare qui posti magici nel migliore dei modi, avevamo noleggiato la macchina pronti a percorrere in lungo e in largo l'isola della rivoluzione. Scendo giù per la strada per fumare una sigaretta e un uomo di colore molto riservato mi chiede se avevo voglia di provare la cucina cubana, io da buon viaggiatore, diffido sempre  delle proposte fatte da estranei sotto gli hotel. Il signore non insiste e si mette seduto ad un angolo, ho aspettato qualche minuto e poi girandomi verso di lui gli ho chiesto: "Vuoi passare la vacanza con noi e farci da guida?" senza pensarci un secondo mi disse: "si". Da quel giorno Salvatore non diventò solo una guida ma un Amico. Ciao Salvatore! Cinque anni passanti insieme! Dopo la sua morte non sono più tornato a Cuba

Agosto 2018

Immagine
Agosto 2018 un mesetto movimentato. Google dice così...

Germania al confine

Immagine
Germania, Duisburg. I tedeschi e la loro terra sono due associazioni che amo, spesso dedico i miei week-end in questi posti, soprattutto nella parte  periferica ad ovest,   nord-reno vestfalia, ho sempre amato le città di confine, trovarsi nel limite tra Olanda, Belgio e Germania ti lascia la possibilità di vedere come le popolazioni, anche se molto differenti riescono a mescolarsi.  

Lasciati andare in Costa Rica

Immagine
Costa Rica, perdersi  in questo paese è come aggiungere un tocco di magia in più, perchè le sue terre riescono a darti in ogni suo angolo esperienze uniche. Avevamo affittato una jeep e viaggiavamo  tra le fitte nebbie delle montagne e le interminabili spiagge, quando dal finestrino osserviamo un piccolo torrente, ci siamo guardati e senza dire una parola ci siamo buttati dentro quelle acque cristalline, ci siamo fatti trasportare per centinaia di metri osservando la natura che ci circondava e i rumori a noi completamente sconosciuti. Il torrente ci trasportava e noi lasciavamo che lui ci cullava e ci faceva da guida in una terra fantastica, avevamo lasciato il nostro corpo al Costa Rica e lei apriva il suo cuore lasciandoci osservare tutto. E' stata un'esperienza surreale, sicuramente un po' incosciente, ma piena di vita di quella "pura vida" che sentiamo tanto parlare, assai lontano dal turismo di massa che si affaccia sulle spiagge.